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La sindrome di Stoccolmadi Raniero La Valle
Michele Serra, citando un mio scritto su Micromega,
riconosce che la Costituzione renziana è il punto
d’arrivo di una restaurazione consistente in un
trasferimento della sovranità dal popolo ai mercati,
ed anzi dice che questo concetto è “folgorante” per
quanto è vero. Però ciò si sarebbe già realizzato da
tempo, segnando una sconfitta della sinistra, nella
quale lo stesso Serra si annovera, e i
trenta-quarantenni di oggi non farebbero che
prenderne atto. Secondo questa tesi la riforma
Boschi-Renzi non farebbe che tradurre in norme
questa nuova realtà, e questa sarebbe la ragione di
votare “sì” a questa innocente proposta. Ne verrebbe
dunque confermato che il popolo non è più sovrano,
sovrani sono i mercati e la nuova Costituzione
invece di permettere e promuovere la riconquista
della sovranità al popolo, la consegnerebbe,
irrevocabile, al Mercato. È molto sorprendente che questa posizione (implicita ma negata nella propaganda ufficiale) sia ora resa esplicita e formalizzata sulla pagina più autorevole della “Repubblica”. Certo, non c’è niente di disonorevole in una sconfitta politica. Ma nel passaggio dello scettro dal popolo ai signori del Mercato non c’è solo la sconfitta della sinistra, c’è la sconfitta di tutto il costituzionalismo moderno e dello stesso Stato di diritto: il popolo sovrano infatti è il cardine stesso della democrazia e della Costituzione. Mettere super partes la nuova realtà per cui esso è tolto dal trono, sottrarre questo mutamento alla lotta politica, accettarlo come un fatto compiuto e finale, non è solo un efficientismo da quarantenni, è una scelta. E se a farlo è la sinistra, non è solo una sconfitta, è una caduta nella “sindrome di Stoccolma”, è un suicidio, ma col giubbotto esplosivo addosso, che distrugge insieme alla sinistra la politica, la democrazia e la libertà. Fonte: Pagina Facebook dell'Autore Originale: https://www.facebook.com/ranierolavalle/posts/10202250639424793
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