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Enrico Buemi

 

 

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La Marianna e il polo liberalsocialista e Giovanni Negriambientalista

Ho ascoltato le relazioni e gli interventi alla convention della Marianna, l’associazione fondata da Giovanni Negri, compresa un’interessantissima tavola rotonda delle donne musulmane laiche che hanno contestato la nascita, ormai prossima, del nuovo Partito islamico italiano, un intervento ironico e pungente del generale Mori sulla sua persecuzione giudiziaria, un prezioso intervento di Baldassarri sugli errori dell’Europa in merito alla sopravvalutazione dell’euro e alla mancata revisione del trattato di Maastricht. Negri, con me, ha avuto l’avvertenza di lanciare un messaggio politico ai radicali e ai socialisti. Un messaggio di unità e di consapevolezza della necessità, anzi del dovere, di intraprendere un cammino insieme.

Sono intervenuto per sottolineare come la Marianna potrebbe diventare il luogo dell’incontro, aperto anche agli ambientalisti, ai laici, ai liberali e ai riformisti, oppure uno dei soggetti dell’incontro e della sintesi politica. Oggi gli scissionisti del Pd si sono dati l’ennesimo nome anonimo, scollegato da storie e da identità: é nato il Movimento dei democratici e dei progressisti, che ricorda vagamente le definizioni di stampo terzinternazionalista. Come quel giornale del Cominform che si chiamava “Per una pace stabile e una democrazia popolare”. Ma in realtà era strettamente collegato al mondo del comunismo reale. Mancano i nomi che rappresentano anime, fedi. memorie. I nomi che non si intendono rinnegare. Dunque è urgente riprendere parole come socialista, radicale, laico, liberale, ambientalista. Oggi é quanto mai necessario.

Loris Fortuna  

“Nomima sunt consequientia rerum”, dicevano i latini, e per questo dobbiamo, se vogliamo camminare insieme, dare contenuti al nostro cammino. Dico subito che se nel mondo radicale si é aperto un conflitto tra chi intende continuare l’opera di Marco Pannella e chi intende dirigersi altrove, il mio consenso va ai primi. Non vedo come il mondo liberalsocialista possa dimenticare l’opera di Marco, che insieme a Loris Fortuna, di cui sono stato allievo, ha regalato all’Italia la magnifica stagione delle battaglie vinte sui diritti civili. Penso che dei socialisti oggi ci sia bisogno, perché é l’equità messa in discussione dal riemergere delle vecchie povertà e dalla necessità di una presenza dello stato sui temi della finanza e dell’economia. Ma soli i socialisti non ce la faranno. Penso che dei radicali oggi ci sia bisogno, perché la libertà oggi é messa in discussione dai poteri forti, siano essi di natura giudiziaria, dell’informazione, finanziaria. Ma da soli oggi i radicali non ce la faranno. Penso che degli ambientalisti oggi ci sia bisogno, perché il mondo vive grandi problemi climatici ed energetici, perché la necessità di acqua potrebbe sfociare in nuovi drammatici conflitti e perché l’Italia é sempre più a contatto con fenomeni distruttivi in seguito ad allagamenti e terremoti. Ma il mondo ambientalista da solo non ce la farà.

  Franco Piro

Invece l’unione di socialisti, radicali, ambientalisti, un soggetto nuovo e capace di fornire risposta ai moderni temi dell’equità, della libertà e della tutela ambientale, é quel che serve non a noi, ma all’Italia e al mondo. Un soggetto che preservi le storie di ciascuno, perché é molto meglio allargare il recinto di ognuno per difendere il singolo territorio senza crogiolarsi in patriottismi che finiscono per non giovare alla causa. Perché per essere vincenti occorre guardare al presente con lo sguardo verso il futuro. Come ci ha insegnato Pannella, e come ha sempre inteso fare un compagno di Bologna che sarebbe stato assieme a noi oggi se non fosse improvvisamente scomparso pochi giorni fa, e che ci ha consegnato il testimone delle sue battaglie per la libertà e la parità di tutti: Franco Piro. Con la passione di Franco continuiamo il nostro cammino.

Articolo di Mauro Del Bue pubblicato su Avanti! il 25 febbraio 2017

 

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