Responsabile

 

Enrico Buemi

 

 

Politica

Giustizia  

Economia Sanità Esteri Interviste Diritti Cultura Umorismo Dalla rete Foto Contatti Link

Del Turco e la pena senza riscontri

Pierluigi Battista

A desso persino l’accusa, nel processo d’appello a Ottaviano Del Turco, ammette che non ci sono «riscontri» sulle presunte tangenti incassate dal governatore dell’Abruzzo costretto a dimettersi nel 2008, dopo essere stato arrestato nottetempo, come i peggiori malfattori: cioè, in parole povere, non si trovano, non si sa nemmeno se esistano. Ci arrivano adesso, meglio tardi che mai. Ma si sapeva già, lo sapevano tutti, bastava solo informarsi e non uniformarsi a priori ai bollettini stampa della Procura. Solo l’accusa, i giornali forcaioli e i giudici della sentenza di primo grado non se n’erano accorti: quelle tangenti non si trovavano, il presunto corruttore è stato creduto sulla parola, anni e anni di indagini non hanno scoperto niente, si è accusato un uomo di aver intascato tangenti mai trovate. Non c’erano «riscontri». Un uomo è andato in galera senza riscontri. Si è dimesso senza riscontri. All’indomani dell’arresto di Del Turco, il procuratore Trifuoggi, nella oramai rituale conferenza stampa (è la nuova moda) in cui chi conduce le indagini emette mediaticamente un verdetto preconfezionato di colpevolezza, aveva detto che quei riscontri c’erano ed erano addirittura «schiaccianti». Disse proprio così: «schiaccianti». Così schiaccianti che per trovare queste benedette tangenti hanno chiesto più volte supplementi di indagine: niente. L’accusatore si è fatto un videoselfie mettendo in evidenza il contante che avrebbe consegnato a Del Turco, ma poi si è dimenticato di accendere il registratore nel momento della consegna: anche qui mancano i riscontri, audio e video.

Si dice che per condannare, occorre avere la certezza della colpevolezza di un imputato al di là di ogni dubbio. Ma la mancanza di «riscontri» è stata considerata una certezza e non un dubbio. Venerdì dovrebbe esserci la sentenza d’appello. L’accusa, appena ammessa la mancanza di «riscontri», cioè dell’oggetto stesso del reato, ha chiesto una riduzione della pena. Riduzione? Avremmo un primo caso di pena, ancorché ridotta, senza «riscontri». Certe cose non possono accadere? No, in Italia accadono. È accaduto a Del Turco che un magistrato, poche ore dopo l’arresto, abbia parlato di prove «schiaccianti». È accaduto che i media abbiano nella grande maggioranza fatto proprie le certezze senza «riscontri» dell’accusa. È accaduto che una Regione d’Italia abbia cambiato equilibri senza che il Pd spendesse una sola parola a favore di Del Turco. Questa sì, che è storia riscontrata.

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 16 novembre 2015

 

 

 

   Condividi su facebook

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Sandro Pertini

L'idea di socialismo

 

Loris Fortuna

 

Pietro Nenni

 

Le foto presenti ne “La Questione Sociale” sono prese da internet, quindi valutate di pubblico dominio.

Se il soggetto o gli autori dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione, basta segnalarlo alla redazione, alla mail laquestionesociale@tiscali.it. Si provvederà alla rimozione delle immagini.

 

2013 La Questione Sociale  Webmaster & Design by Francesco Alati