Preoccupante il parere che proviene dal Consiglio
Superiore della Magistratura sulla nuova normativa riguardante
la responsabilità civile prevista nel disegno di legge
d'iniziativa parlamentare, a mia prima firma, e in quello
d'iniziativa governativa in discussione, in commissione, al
Senato.
Siamo, ormai, nella fase in cui il Csm non solo applica le leggi
che riguardano la sua competenza, a modo suo; adesso vuole farle
scrivere al Parlamento sotto sua dettatura.
Secondo il parere approvato ieri, l’istituto della
responsabilità civile non può essere utilizzato per mettere
pressione ai magistrati al fine di aumentare la diligenza del
singolo e la qualità della giurisdizione. Mentre la sfida della
modernità mette pressione al Paese, la corporazione non vuole
che si incrementi la qualità del servizio giustizia con la
minaccia di pagare i danni: peccato che questa minaccia funzioni
da sempre per i medici e gli ingegneri, che dispongono soltanto
di organi di governo autonomo del loro ordine professionale. La
magistratura vanta invece un organo di autogoverno e, mi pare,
oggi si può apprezzare come la differenza non sia di poco conto. A questo punto si pone con urgenza non solo la questione
della riforma della responsabilità civile ma quella della
riforma del Consiglio Superiore della Magistratura."
30/10/2014
Enrico Buemi
Responsabilità toghe: relatore Buemi non esclude dimissioni
"Il relatore e' espressione della maggioranza e deve tenere
conto delle posizioni anche del governo ma non e' detto che
continui a farlo". Così il relatore del ddl sulla responsabilità
civile dei magistrati Enrico Buemi , dopo la presentazione delle
proposte del governo in commissione Senato .
"Il governo ha la sua posizione, che rispetto. La verifica se si
e' fatto un passo avanti o indietro mi pare necessaria",
aggiunge Buemi, che manifesta ancora la sua perplessità sulle
modifiche dell'esecutivo così: "Non mi pare che ci sia
convintamente una indicazione di innovazione effettiva nella
responsabilità civile".
"Nel momento in cui in questo Paese il Senato si autoriforma e
si intaccano i diritti acquisiti dei lavoratori il fatto che ci
sia solo un'area che non possa essere sottoposta ad una riforma
deve far riflettere", spiega Buemi ai cronisti confermando che
il termine per i sub emendamenti scade giovedì prossimo alle ore
16. (21/10/2014)
Oggi il Governo, ponendo la questione di fiducia sulla
riforma del processo civile, si assume le sue responsabilità e
ci mette la faccia. Quindi, anche di fronte a eventuali
perplessità che noi nutriamo rispetto al testo il Gruppo Per le
Autonomie voterà convintamente la fiducia.
(23/10/2014)
Le
distanze della giustizia
La riforma della giustizia non può che fondarsi su una
razionale presenza delle sue istituzioni nel territorio, in
particolare è necessario che i tribunali abbiano confini di
competenza logici e si tenga conto non delle distanze teoriche
ma di quelle determinate dalle dotazioni di infrastrutture.
Il ministro Orlando sappia rimuovere le incongruenze
contenute nella applicazione della riforma della geografia
giudiziaria, frutto di scelte subalterne a lobby politico
professionali locali e che ne hanno minato la credibilità.
Intervento in Aula del
senatore Enrico Buemi sulla Riforma del Senato
Se vogliamo sottrarre la magistratura dalla deriva
correntizia contro cui ci si è scagliati più volte in quest'aula,
questa è la modalità in assoluto più sicura.
“Inefficace e frutto di compromesso”, dura l’Anm con la
riforma della giustizia e il taglio delle ferie.
Buemi: “Un problema di efficienza”. No “alla
‘privatizzazione’ del processo civile” che scarica i costi dei
risparmi sul cittadino"
Ma
questa detenzione rieduca?
Caro Ministro Andrea Orlando si faccia un accorto utilizzo
degli strumenti di riduzione della popolazione carceraria, in
particolare quella che è costretta in una situazione di ozio, di
inoperosità e di promiscuità deleteria pur non rappresentando un
rischio effettivo per la società, che potrà essere messo a
regime con l'esercizio della delega alla depenalizzazione
conferita dal Parlamento. Essa potrà avvalersi anche delle
modalità di migliore impegno delle strutture esistenti suggerite
dallo stesso.
In questo quadro ripropongo una nuova valutazione
sull'attivazione di colonie penali in isole grandi e piccole,
che con un modesto conferimento di risorse, per riattare gli
edifici, può consentire una buona diversificazione delle
esigenze detentive da una parte sul fronte del 'diritto penale
minimo', rendendo realmente dignitosa e utile alla rieducazione
dei sottoposti a misura di sicurezza la struttura dei campi di
lavoro, e dall'altra, sull'opposto versante del 'diritto
penitenziario di massima sicurezza', assolvendo l'esigenza di
isolamento mediante il ripristino di strutture come quella
dell'isola di Pianosa.
Infine, un'accortezza: per evitare che il percorso
giudiziario presso la Corte europea dei diritti umani riprenda,
come ad alcuni pare scorgersi, qui si ricorre al sistema di
monetizzazione della sofferenza, introdotto nel nostro
ordinamento dalla legge Pinto nel 2001 per l'eccessiva durata
dei processi in Italia.
Non sia però questo un motivo per riposare sugli allori!
La riforma della geografia giudiziaria ha bisogno di essere
ragionevolmente completata e il Governo deve tornare a
occuparsene, è questo l'obiettivo del disegno di legge a mia
prima firma sottoscritto da diciannove colleghi appartenenti a
tutte le forze politiche. (25/10/2014)
«Voglio far uscire i magistrati dalla loro campana di vetro. Non
perché ce l’abbia con loro. Semplicemente devono rispondere dei
loro errori come tutti. Come il chirurgo sospeso al millimetro
più in qua o più in là del taglio lasciato dal suo bisturi». Il
senatore Enrico Buemi non fa l’avvocato. E’ un imprenditore, non
ha nulla a che vedere con il mondo della giustizia. Ma è un
socialista, innanzitutto. Uno dei pochi parlamentari eletti dal
Psi di Riccardo Nencini, grazie all’accordo con il Partito
democratico. (23/10/2014)
La responsabilità civile dei
magistrati la chiede l'Europa
Il 25 settembre la Corte europea ha aperto una procedura
d'infrazione contro l'Italia sulla responsabilità civile dei
magistrati. L'Europa, come si vede, è molto più avanti della
patria della civiltà del diritto. Infatti la Corte europea
critica fortemente l'Italia per l'assenza di una rigorosa
normativa sulla responsabilità civile dei magistrati, come
prevede il diritto europeo.
A quando una Commissione giustizia, in sede consultiva,
magari anche in sede deliberante? chiaramente sempre con il rispetto delle regole
parlamentari?
Questa è una riforma urgente forse più delle altre, come
chiede l'Europa ma non se ne
parlerà, perché non c'è una campagna mediatica che la
sostiene.
Colpo di scena sulla responsabilità civile dei giudici: in
commissione passa il testo Buemi, più severo e viene bocciata la
proposta Orlando
Buemi: "Non solo questione procedurale, la nostra versione è più
hard"
1/10/2014
Risposta alle accuse
alla magistratura di stalking rivolte
dall'esponente No Tav
Deliranti e
irresponsabili le dichiarazioni di Perino contro la magistratura
Alberto Perino accosta imprudentemente l'azione di tutela dello
stato di diritto allo stalking. Le sue dichiarazioni sono deliranti
e prive di ogni ragionevolezza.
Lo stalking è un reato grave che colpisce in particolare le donne e
porta spesso a tragiche conclusioni. Associarlo strumentalmente a
vicende che hanno caratteristiche completamente diverse, crea
tensione e disorientamento. Quindi sono accuse infondate e da
respingere totalmente.
La magistratura e le forze dell'ordine in Val di Susa oltre a tutti
i sindaci e amministratori che hanno a cuore la sicurezza, la tutela
e l'economia della Valle (oltre a presidiare lo stato di diritto in
quell'area, messa in discussione da uomini come Perino), sono da
sostenere con forza. I socialisti sono al loro fianco.
Se proprio di stalking vogliamo parlare, esso viene praticato dai No
Tav nei confronti dei lavoratori, delle imprese e degli
amministratori che sono impegnati per fare andare avanti un'opera
fondamentale per l'economia della nostra regione e del nostro Paese.
Non è ancora stato nominato il nuovo dirigente del
Dipartimento, ma intanto va chiarita l'entità del compenso, che
verrebbe mantenuto anche dopo la fine del mandato.
(18/9/2014)
Intervento di Buemi al Senato sul Dl
Carceri
Rendere la detenzione dignitosa e utile alla
rieducazione
Richiamo l'attenzione del Ministro Orlando su un accorto
utilizzo degli strumenti di riduzione della popolazione
carceraria, in particolare quella che è costretta in una
situazione di ozio, di inoperosità e di promiscuità deleteria
pur non rappresentando un rischio effettivo per la società, che
potrà essere messo a regime con l'esercizio della delega alla
depenalizzazione conferita dal Parlamento.
Essa potrà avvalersi anche delle modalità di migliore impegno
delle strutture esistenti suggerite dallo stesso. In questo
quadro ripropongo una nuova valutazione sull'attivazione di
colonie penali in isole grandi e piccole, che con un modesto
conferimento di risorse, per riattare gli edifici, può
consentire una buona diversificazione delle esigenze detentive
da una parte sul fronte del 'diritto penale minimo', rendendo
realmente dignitosa e utile alla rieducazione dei sottoposti a
misura di sicurezza la struttura dei campi di lavoro, e
dall'altra, sull'opposto versante del 'diritto penitenziario di
massima sicurezza', assolvendo l'esigenza di isolamento mediante
il ripristino di strutture come quella dell'isola di Pianosa.
Infine, un'accortezza: per evitare che il percorso
giudiziario presso la Corte europea dei diritti umani riprenda,
come ad alcuni pare scorgersi, qui si ricorre al sistema di
monetizzazione della sofferenza, introdotto nel nostro
ordinamento dalla legge Pinto nel 2001 per l'eccessiva durata
dei processi in Italia. Non sia però questo un motivo per
riposare sugli allori!
Un bel
cimelio del passato. C'è per caso qualcuno che ha qualche rimpianto?
Le foto presenti ne “La Questione
Sociale” sono prese da internet, quindi valutate di pubblico dominio.
Se il soggetto o gli autori dovessero
avere qualcosa in contrario alla pubblicazione, basta segnalarlo alla redazione,
alla mail
laquestionesociale@tiscali.it
Si provvederà alla rimozione delle
immagini.
2013 La Questione Sociale Webmaster & Design by Francesco Alati