Open.: basta attuare l’art.49 della Costituzione
Le commissioni di inchiesta non servono, si smetta di fare
melina e, se si vuole affrontare seriamente il problema del
finanziamento della politica, prima di tutto bisogna dare
attuazione all’articolo 49 della Costituzione, definendo le
regole interne dei partiti e dei movimenti e la loro
gestione democratica.
Certo, ci saranno la Lega e il M5s che con la loro
gestione opaca avranno qualche difficoltà a dare attuazione
a queste regole ma altrimenti non si esce da questa
situazione molto grigia.
Ogni soggetto che interagisce con la politica se non
definito da regole chiare può dar luogo a false
interpretazioni e a interventi a gamba tesa di altri
soggetti deputati al controllo. Una vera democrazia ha
bisogno di regole certe, finanziamenti trasparenti e
possibilità di
controlli puntuali e non arbitrari. Alla radice, però, di
quanto è accaduto, accade e probabilmente accadrà c’è stata
la frettolosa abolizione del finanziamento pubblico ai
partiti, certamente dovuto a una gestione non accettabile
delle risorse pubbliche, ma irresponsabilmente cancellato,
per una visione demagogica e populistica del problema con grande danno per la democrazia e per
l’autonomia delle forze pubbliche.”
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Gli strateghi
Spiace dirlo, ma le maggiori responsabilità per
l’attuale drammatica situazione, che ci porterà con tutta
probabilità ad una clamorosa vittoria di Salvini e della
destra, sono del Partito Democratico. Delle sue arroganze,
della sua subalternità alle élites nazionali e
internazionali, dei suoi errori.
Tra questi non ultimo quello di imporre una legge
elettorale insulsa, senza capo nè coda, fatta solo per
lucrare qualche seggio in più e per poter nominare dall’alto
tutti i parlamentari, dal primo all’ultimo.
Dovremo ora ringraziare questi geni della strategia,
in primis Renzi e Rosato, se la destra conquisterà quasi
tutti i 348 collegi uninominali. E dovranno riflettere anche
i pentastellati, che dopo aver attaccato con inaudita
violenza il Rosatellum quando fu approvato, non hanno mosso
un’unghia del mignolo per cambiarla.
10/08/2019 |
Gerardo Labellarte
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Nessuna forza
politica ha il coraggio di
battersi contro il taglio dei
parlamentari, la riforma
populista e popolare che chiude
la campagna contro la casta e
avvicina l’obiettivo dei
grillini di smantellare la
democrazia rappresentativa.
(19/02/2020) |
L’interesse raccolto da film,
libri, dibattiti su Bettino
Craxi a vent’anni dalla morte
dimostra che la narrazione
giustizialista, dopo due
decenni, è in grave crisi
(19/01/2020) |
Da anni non dico
come la penso sulle
scelte immediate,
perché non faccio
politica attiva.
Adesso lo dico, per
la straordinaria
gravità della
situazione e perché
mi sembra
assolutamente
evidente la strada
da imboccare. Ha
ragione (come quasi
sempre) Mauro Del
Bue: non dobbiamo
appoggiare “il
governaccio“.
(29/08/2019) |
Enrico Buemi |
Intervista a
Rino Formica
L’ex ministro socialista:
«Assistiamo alla decomposizione
delle istituzioni, nel decreto
sicurezza si accetta la fine del
ruolo di Palazzo Chigi. I leader
politici sono screditati. Solo
un’autorità morale e politica
può mobilitare la calma forza
democratica dell’opinione
pubblica. Lo strumento c’è, è il
messaggio del Colle alle camere»
(9/8/2019) |
Crisi dei
partiti
I
partiti sono stati il principale
cemento della società italiana e
la loro distruzione ne ha fatto
perciò precipitare il degrado.
In
una fase transitoria, bisogna
prendere atto che non esistono
più politica, destra e sinistra,
regole e razionalità
democratica. 5 Stelle e Lega non
sono “populisti“. Chiamiamo le
cose con il loro nome: sono
antidemocratici.
(29/7/2019) |
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